L’idrogeno come fonte di energia versatile e sostenibile. Alla Bmw ci credono, puntano sul primo elemento della tavola periodica per dare un’anima “pulita” alle loro vetture favorendo la trasformazione in chiave ecologica cui sta andando incontro la mobilità. Secondo Oliver Zipse, numero uno del gruppo di Monaco, molti costruttori proporranno nel lungo termine un mix di veicoli a zero emissioni alimentati da batterie tradizionali e modelli dotati di celle a combustibile (fuel cell) che hanno tra i numerosi vantaggi anche quello di non richiedere nella fabbricazione materie prime critiche come cobalto, litio o nichel. I tempi e le modalità per farlo dipenderanno ovviamente dalla velocità e dal grado di sviluppo delle infrastrutture idonee alla produzione e alla diffusione di quantità sufficienti di idrogeno che molti
paesi industrializzati stanno già sostenendo. Il carburante verde, derivato gran parte dall’acqua attraverso processi di elettrolisi, è dunque destinato a essere un ingrediente fondamentale nella corsa
verso la neutralità carbonica. «Il pezzo mancante del puzzle quando si parla di mobilità senza emissioni
», dice Zipse. Nel prossimo futuro alle vetture fuel cell potrebbe essere affidato il ruolo di stradiste con le quali viaggiare nelle lunghe distante, contando sui tempi rapidi di rifornimento, più o meno 4 minuti quanto occorre alle auto termiche benzina e diesel, lasciando invece alle tradizionali elettriche il compito
di servire gli spostamenti più brevi in ambito urbano. Le potenzialità della categoria, che al momento conta come soli modelli di piccola serie la Toyota Mirai e la Hyundai Nexo, sono adesso allo studio della Bmw tramite una flotta pilota di iX5 Hydrogen composta da circa 100 unità che sosterranno una serie di test in diverse parti del mondo. «Ci permetterà di acquisire nuove e preziose conoscenze con l’obiettivo di presentare un’interessante gamma di prodotti quando l’economia dell’idrogeno diventerà una realtà
diffusa», dice Frank Weber, membro del cda e responsabile sviluppo della casa bavarese. Realizzata sulla base dell’attuale X5, la iX5 Hydrogen è stata presentata per la prima volta come concept al Salone di Francoforte nel 2019 ed è prodotta nell’impianto presso il Centro di Ricerca e Innovazione (FIZ) di Monaco al cui interno ogni nuovo modello viene realizzato per la prima volta. L’abbiamo guidata in anteprima nei giorni scorsi in Belgio sulle strade di Anversa e le sorprese non sono mancate. Il suo sistema fuel cell, interamente progettato in casa, impiega delle celle a combustibile di provenienza Toyota con la quale Bmw ha una partnership relativa proprio allo sviluppo di veicoli a idrogeno. Genera 125 kW e rifornisce d’energia una piccola batteria a litio che alimenta una propulsione eDrive di quinta generazione da 295kW (401 Cv) collegata alle ruote posteriori. Nelle fasi di marcia e di frenata il motore funge da generatore e con un pieno di idrogeno, circa 6 chili stoccati dentro due serbatoi da 700 bar in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP), la iX5 Hydrogen garantisce fino a 504 chilometri di percorrenza nel ciclo WLTP. Quanti bastano per utilizzarla senza avere l’ansia da autonomia, contando su delle prestazioni da prima della classe, con una accelerazione da zero a cento dichiarata in soli 6 secondi e una velocità massima di 180 km/h, lasciandosi dietro in tutto silenzio soltanto una sottile scia di vapore acqueo.
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