Rifiuti in fiamme: Lombardia zona grigia tra imprese e ‘ndrangheta

Al vaglio degli investigatori, infine, ci sono altre piste d’inchiesta, emerse sempre dalle intercettazioni degli indagati. Durante i quali si è appreso che altri canali di smaltimento dei rifiuti potrebbero aprirsi all’estero, in paesi come Croazia,  Germania e Turchia. «Sono stati sequestrati documenti in cui risulta che uno dei soggetti arrestati stava organizzando un’esportazione di materiale plastico verso la Turchia, senza alcuna autorizzazione ambientale. Quindi, evidentemente, con un canale di smaltimento illecito- ha ribadito il sostituto procuratore Bonardo.

Così come «si parlava di quantità illimitate che potevano essere assicurate sulla ricezione da parte dell’inceneritore di Dusseldorf». Nel mirino degli investigatori anche i cementifici descritti come «inceneritori, canali di smaltimento totalmente illeciti e molto appetibili per la criminalità che si sta rivolgendo a questo business».

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