Non tutto è perduto sui biocarburanti, che l’Italia sta cercando di difendere per alimentare il motore a scoppio dopo il 2035 come la Germania ha fatto con i carburanti sintetici. Ancora nelle eccezioni contemplate è ieri era in corso un negoziato tra Roma e Bruxelles. E la fessura che potrebbe far rientrare i biofuel legata alla definizione di «combustibili neutri in termini di emissioni di CO2», perché questa è l’espressione usata nel regolamento Considerando 11 già approvato dal Parlamento Ue. Il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans ha sempre parlato solo di e-fuels perché rientrano nella categoria di combustibili a emissioni zero. Per l’Italia anche i biocarburanti sono combustibili neutri per Commissione la presidente Ursula von der Leyen ché si deve tenere in considerazione tutto il ciclo di vita ed è quello che sta cercando di dimostrare Roma, in una lotta contro il tempo, alla presidente Ursula von der Leyen «in modo scientificamente e razionalmente inappuntabile », come aveva detto sabato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin facendo intendere il dialogo in corso. Oggi alla riunione degli ambasciatori dei Ventisette in vista del Consiglio Energia di domani, che dovrebbe adottare il regolamento sulle emissioni di CO2 delle auto e dei furgoni nuovi dal 2035 spalancando la porta alle vetture elettriche, la Commissione dovrebbe discutere una dichiarazione questo è l’accordo con la Germania per garantire l’approvazione finale sulla questione dei combustibili neutri dal punto di vista
della CO2, che sarà inserita poi nel verbale del Consiglio. La posizione che dovrebbe tenere la Commissione, sulla base dell’intesa con Berlino, è «suggerita» da un documento della Dg Clima, visonato dal Corriere e datato 25 marzo, che spiega che l’esecutivo prenderà il Considerando 11 «come punto di partenza per le rispettive iniziative legislative ». Ma nel documento si parla «esclusivamente di
RFNBO», acronimo per «carburanti rinnovabili di origine non biologica», quindi escludendo i biocarburanti. «Come primo passo scrive la Dg Clima subito dopo l’adozione del regolamento da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, la Commissione presenterà un regolamento di attuazione per
l’omologazione di questi veicoli, istituendo così un processo di omologazione solido e a prova di frode per i veicoli alimentati esclusivamente, in modo permanente, con RFNBO». Inoltre la Commissione «si adopererà senza indugio» per l’attuazione del Considerando n attraverso un atto delegato. «Dopo aver consultato le parti interessate, la Commissione prosegue il testo proporrà anche, in linea con l’abilitazione legale nell’autunno del 2023, un atto delegato che specifichi come i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti sintetici contribuiranno agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, in relazione alla regolamentazione degli standard di emissione di CO2 perle auto e i veicoli commerciali leggeri». L’impegno a fare in modo che l’intesa con Berlino sia salva è totale. Infatti «nel caso in cui i colegislatori respingano la proposta, la Commissione seguirà un altro percorso legislativo, come la revisione della normativa sulle emissioni di CO2, per attuare almeno il contenuto legale dell’atto delegato». Il testo della dichiarazione della Commissione ieri era ancora in fase di limatura e c’è anche il rischio che possa essere posticipato.
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