Auto diesel, emissioni sospette nel 77% dei test effettuati in Europa

Livelli di emissione di ossido di azoto (NOx) «sospetti» sono stati riscontrati in almeno il 77% dei test effettuati su autovetture diesel in Europa. Queste emissioni in eccesso indicano il «probabile utilizzo» di una strategia di calibrazione del motore che ora può essere classificata come un dispositivo di manipolazione vietato (defeat device), in base alle recenti sentenze della Corte di giustizia del l’Unione europea. In Italia in particolare si stimano 2,6 milioni di auto circolanti con livelli di emissioni «sospetti
», di cui 9 milioni con livelli di emissioni «estremi». Un nuovo studio, pubblicato ieri e condotto dall’organizzazione di ricerca no profit International Council on Clean Transportation (lcct), la stessa che aveva fatto scoppiare lo scandalo Dieselgate nel 2015, valuta l’entità dei livelli dì emissione sospetti ed estremi mostrati nei test post-Dieselgate, eseguiti da organizzazioni governative e indipendenti a partire dal 2016. I livelli di emissione sono definiti in base al comportamento previsto per determinati tipi di test. Dal 2009 al 2019 sono state vendute in Europa circa 53 milioni di auto diesel. Secondo lo studio, la maggior parte di queste è ancora in funzione e continua a emettere livelli elevati di NOx, un inquinante atmosferico pericoloso che rappresenta un rischio significativo perla salute umana. Secondo l’indagine, non solo la grande maggioranza dei test (85% perle auto diesel Euro 5 e 777 perle Euro 6) ha mostrato emissioni in eccesso «sospette», ma anche molti livelli di emissione «estremi». Livelli di emissione «estremi» sono stati riscontrati in almeno il lo-o dei test ufficiali sulle auto diesel, indicando la presenza «quasi certa» di una strategia di calibrazione che ora può essere considerata un dispositivo di manipolazione vietato. L’Icct ha anche valutato i dati raccolti attraverso le passate campagne di telerilevamento, che misurano le emissioni reali dei veicoli a bordo strada al passaggio degli automobilisti. I dati, che comprendono 7oomila misurazioni in cinque Paesi europei, hanno mostrato che circa il 75% dei veicoli con motori diesel testati ha emissioni medie superiori alla soglia «estrema».
Dice Peter Mock, direttore generale dell’Icct per l’Europa: «E difficile contestare quella che è una grande
quantità di dati analizzati e di test raccolti da più fonti. Tutti puntano nella stessa direzione. Dopo le sentenze della Corte di giustizia Ue, questi risultati rappresentano un solido insieme di prove perle autorità, che devono indagare e potenzialmente intraprendere azioni correttive per affrontare i rischi perla salute posti dalle auto diesel europee che circolano sulle nostre strade». Un dispositivo di manipolazione, spiega una nota dell’Icct, è un codice software installato nel veicolo, utilizzato per alterare o disattivare il sistema di controllo delle missioni in determinate condizioni operative. L’uso di defeat device è stato al centro

LE IMMATRICOLAZIONI
Le autovetture diesel vendute in Europa dal 2009 al 2019. Sotto accusa le emissioni di NOx dello scandalo Dieselgate del 2015. Afferma Yoann Bernard, ricercatore senior di Icct: «I livelli di emissioni
riscontrati nei test offrono un’ampia gamma di dati per stimare la diffusione degli dispositivi di manipolazione vietati. Abbiamo riscontrato che il numero di veicoli che superano la soglia “estrema” è
allarmante e ciò dovrebbe farci porre delle domande sulle cause di queste alte emissioni. In totale 150
modelli di veicoli presentano emissioni superiori a tale soglia e rappresentano circa 13 milioni di veicoli
ancora in circolazione nell’Ue 27 e nel Regno Unito». Conclude il rapporto: «L’inquinamento atmosferico continua a essere il principale rischio perla salute dell’ambiente in Europa. I veicoli diesel
sono uno dei principali responsabili, soprattutto a causa delle elevate emissioni di NOx. Nell’area europea, 35.400 decessi prematuri sono stati collegati alle emissioni dei veicoli diesel su strada nel 2015, ovvero il 14% di tutti i decessi prematuri legati all’inquinamento atmosferico».

@ilsple24ore

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