Ferrari e Porsche spingono sui motori alimentati a e-fuels

Ci sono anche Ferrari e Porsche dietro ai recenti dubbi di Italia e Germania sul regolamento Ue che mette al bando i motori a diesel e benzina dal 2035. I produttori di auto sportive di lusso si starebbero infatti muovendo per cercare di depennare i carburanti sintetici, o e-fuels, dal divieto europeo previsto sui veicoli con motore a combustione. Secondo Bloomberg, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen incontrerà oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz a margine di una riunione del governo, dove sarà probabilmente discussa la questione degli e- fuels. Si tratta di carburanti prodotti a
partire dall’estrazione dell’idrogeno verde tramite l’elettrolisi, alimentata da energia elettrica rinnovabile appunto: successivamente viene combinato insieme alla CO2 per dare vita a un combustibile liquido. Utilizzabili nei tradizionali motori endotermici, gli e-fuels sono responsabili di una minore emissione di anidride carbonica rispetto a diesel e benzina, che tende alla neutralità climatica, perché compensata da quella utilizzata in fase di produzione. Porsche non fa mistero di considerarli una leva per la decarbonizzazione: l’azienda lo scorso aprile ha investito 75 milioni di euro per acquisire il 12,5% della
Hif Global, una società di sviluppo di impianti di e-fuels. Ha inoltre avviato la produzione industriale
di carburanti sintetici a Punta Arenas, in Cile. Nello stabilimento ha anche effettuato il primo rifornimento di una 911, modello iconico della casa tedesca, tra i suoi best seller, per cui non è prevista una versione elettrica. Ferrari, riporta sempre Bloomberg, ha affermato di stare perseguendo la strada dei carburanti alternativi per continuare a produrre auto con motore a combustione che preservino il suo patrimonio industriale. È già deciso che la Formula i, la principale competizione automobilistica mondiale, passerà ai carburanti sintetici a partire dalla stagione 2026, nella più ampia strategia di raggiungere la carbon neutrality nel 2030. Anche se la mossa non intaccherà le emissioni complessive del circuito – il 99% delle quali non proviene dalle auto da corsa ma da fonti quali i viaggi aerei per
le gare in tutto il mondo – contribuirà a dimostrare che i carburanti sintetici possono alimentare motori ad alte prestazioni. Per le future auto sportive tedesche e italiane, la superiore densità energetica di tali carburanti, rispetto alle batterie agli ioni di litio montate sui veicoli elettrici, potrebbe continuare a garantire leggerezza e potenza. Il funzionamento dei veicoli con motore a combustione, ma in modo
climaticamente neutro, può contribuire ad accelerare la decarbonizzazione del settore dei trasporti, ha
ripetuto un portavoce di Porsche. Lo stock di veicoli esistenti, ha concluso, dovrebbe essere incluso nella
strategia generale per ridurre più rapidamente le emissioni di CO2.

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