Outlook sui metalli: la transizione energetica aumenterà il consumo

Il 2023 sarà probabilmente un altro anno intenso per il mercato delle materie prime. La crisi energetica innescata dall’invasione dell’Ucraina e dalle sanzioni imposte alla Russia, grande produttrice di combustibili fossili, rischia di protrarsi. La ricostruzione delle riserve di gas naturale sarà una sfida importante per il buon andamento dell’inverno 2023-2024, così come la disponibilità di petrolio, dal momento che l’Europa ha appena imposto un embargo sul petrolio proveniente dalla Russia e che i Paesi del G7 hanno cercato di imporre un tetto ai prezzi. Dato il legame tra i prezzi del gas naturale e dell’elettricità, in particolare in Europa, questo tema sarà decisivo per combattere l’inflazione e potrebbe anche accelerare la deindustrializzazione dell’Europa. In particolare, la produzione di metalli ad alta intensità energetica potrebbe vedere le sue capacità in Europa continuare a diminuire, anche se l’Unione Europea ne ha fatto una componente fondamentale della sua politica. La crisi con la Russia ci ha anche fatto capire quanto siamo dipendenti dall’energia di partner inaffidabili e che dobbiamo liberarci di questa dipendenza in tempi brevi. Questa consapevolezza probabilmente accelererà la transizione energetica, una transizione energetica che avrà un impatto inevitabile sulla nostra dipendenza energetica e sui costi dell’energia e dei metalli.

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#lamiafinanza

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