Nell’asse class delle materie prime le quotazioni dei metalli non ferrosi rimangono sostenuti. A cominciare da quelle del rame, che sembra ben impostato dal punto di vista tecnico per rivedere la soglia dei 9.500 dollari per tonnellata entro breve termine. Tuttavia, dal punto di vista dei fondamentali, i segnali sui consumi specie in Europa sono sempre più deboli. La Germania infatti, più grande consumatore europeo di rame, registra una domanda molto depressa (con i premi sui catodi regionali ai minimi dallo scorso febbraio) a causa essenzialmente della difficile situazione in cui versa il settore industriale teutonico.
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Fonte articolo Bluerating