I piani del governo alla ricerca di terre rare per la mobilità elettrica

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è convinto che «sull’estrazione di terre rare l’Italia si sta muovendo in anticipo». Il nostro Paese si è mosso in particolare da quando l’Ue non ha imposto l’addio alla produzione di nuovi propulsori endotermici dal 2035 a favore delle auto elettriche. Non ci sono stati investimenti pubblici in tal senso, né dentro né fuori i confini nazionali e le mappe dei giacimenti italiani non sono aggiornate e sono lasciate alla compilazione dei privati. Certo è che la corsa alle terre rare, anche per il governo italiano, è iniziata: del resto, come ammette il titolare del dicastero che fu dello Sviluppo economico a Repubblica, «abbiamo appena capito quanto è stato pericoloso affidarci alle fonti fossili russe, non possiamo fare lo stesso con la Cina sulle terre rare e i minerali preziosi. In questi anni Pechino ha seguito una politica espansionistica con acquisizioni di giacimenti, specie in Africa e concentrando poi la lavorazione in patria».

Per approfondire clicca qui

Start Magazine

Share
Leave comment