Il mercato dell’auto riprende a correre

Un’impennata del genere non si vedeva da tempo. A marzo sono state immatricolate 168.294 autovetture a fronte delle 119.548 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente. Il 40,8% in più. Certo, il mercato continua a recuperare terreno rispetto alle performance del periodo prima della pandemia e al crollo del 2020, ma la crescita di marzo è significativa. Anche se bisogna tenere conto di un marzo 2022 (-29,7% su 2021) non esaltante nella serie statistica, il 40,8% di balzo in avanti del mese scorso nasconde un elemento positivo sul fronte industriale: sono migliorate le capacità di produzione e di consegna delle case automobilistiche. Performance messe prima in crisi dalla carenza di microchip e di altri componenti. Una situazione che progressivamente migliora. «E Sembra superata la crisi dei microchip I produttori chiedono incentivi per l’elettrico Il numero 4,8% Le auto elettriche Rappresentano il 4,8% del mercato (il 3,8% nel primo trimestre). Per l’ Anfia, l’associazione che raggruppa le imprese della filiera auto, parte delle risorse avanzate nel 2022, 250 milioni, vanno investite per sostenere l’acquisto di auto elettriche l’effetto sulle immatricolazioni è stato immediato – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor  così marzo è stato un mese col botto per il mercato auto italiano». E se il trend dovesse tenere, ci potrebbe essere un recupero ulteriore, ma nel 2023 non si ritornerà ai volumi del pre Covid. A marzo Stellantis in Italia ha immatricolato 58.986 vetture per una quota del 35,2%. Nel marzo 2022 le vendite erano state 43.573 per una quota del 36,5%. Nel primo trimestre di quest’anno i marchi del gruppo hanno totalizzato 144.017 vendite per una quota del 33,8%. I risultati del segmento elettrico migliorano in termini di volumi a marzo, ma la quota di mercato rimane bassa rispetto agli altri Paesi europei. E le associazioni del settore chiedono al governo Meloni di mettere mano al più presto agli incentivi, rivedendo i meccanismi e utilizzando gli avanzi del 2022. Le elettriche (+81,9%) rappresentano il 4,8% del mercato (+1,1 rispetto a febbraio). Nel trimestre la quota rimane sempre bassa al 3,8%. E le ibride plug-in sono al 4,3%. «Auto che necessitano di una spinta maggiore per avere una più ampia diffusione sottolinea Paolo Scudieri, presidente Anfia, l’associazione che raggruppa le imprese della filiera auto. Riteniamo che una veloce rimodulazione degli incentivi possa aiutare a mantenere il trend positivo, in modo da invertire la tendenza 2022». Per Anfia parte delle risorse avanzate nel 2022, 250 milioni, vanno investite per sostenere l’acquisto di auto elettriche pure aumentando il contributo unitario.
Per Michele Crisci, numero uno Unrae, associazione che raggruppa le case estere, «c’è bisogna di chiarezza: sulla transizione energetica i ritardi, le indecisioni e i messaggi allarmistici non aiutano gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte. Vanno rimodulati gli incentivi e bisogna investire sulle infrastrutture».

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