Dicevano che più di così fosse impossibile, crescere. Invece. A gennaio, il mercato italiano delle moto ha segnato un impressionante +37,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che pure aveva registrato un grande successo. «Siamo il Paese leader in Europa per numero di immatricolazioni e produzione», conferma Paolo Magri, presidente dei costruttori e distributori italiani. «Ma la cosa più rilevante è proprio la conferma avuta nel 2022, dopo il balzo in avanti dell’anno precedente. Per fortuna, le due ruote a motore non sono coinvolte da quella conversione ecologica che la politica ci vuole imporre », spiega. Il riferimento è all’elettrico. «Una forzatura ideologica cui siamo sottoposti contro la nostra volontà, e che non viene vissuta dal punto di vista industriale: le auto la subiscono, le moto no». Secondo i dati forniti da Confindustria Ancma, acronimo che sta per Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), il 2022 si è chiuso con un +0,95% che va letto alla luce di un solidissimo +21,2% del 2021. «Durante la pandemia, le due ruote rappresentavano la libertà dalle costrizioni: ma la passione in Italia non conosce soste né confini. Le moto sono andate meglio degli scooter, che hanno sofferto in termini di forniture dall’Asia». Nell’ultimo anno gli scooter immatricolati sono stati 143.845, le moto hanno chiuso a 126.571 (+6,35%) e i ciclomotori a 21.245 (+13,3%). Solo gennaio, gli scooter sono saliti del 77,4% (10.720) e le moto (9.482) del 22,36%. «La mobilità urbana è destinata a diventare elettrica e lo vedremo nel futuro prossimo, perché oggi i valori sono
ancora bassi: solo 862 veicoli immatricolati nel mese passato. Magri cita “la grande tradizione” italiana, i risultati di Ducati, Fantic, Piaggio e la Honda, il cui unico stabilimento europeo è ad Atessa, in provincia di Chieti». Prende atto del successo anche dei produttori cinesi. «Da due anni la moto più venduta è la Benelli, di loro proprietà: tutto sommato ci fa piacere, perché è pur sempre un marchio italiano. E poi, si tratta di una presenza che ha un valore sociale: garantisce la presenza sul mercato di moto di una certa cilindrata a prezzi altrimenti inarrivabili, in questo modo riavvicina vecchi appassionati e ne coinvolge
nuovi. L’industria cinese è cresciuta, grazie anche al sostegno di certi accordi commerciali, in Italia e in Europa: mi auguro che si siano valutate anche le conseguenze future di queste intese». Ducati ha chiuso il 2022 con il record di consegne: 61.562 moto, +3,6% rispetto all’anno precedente e +10% in Italia, che è diventato il mercato principale per l’azienda di Borgo Panigale. La Multistrada V4 è la moto più amata, con oltre 10.000 esemplari consegnati. Per il ceo Claudio Domenicali «ottenere un risultato di vendita superiore al già ottimo 2021 , in un anno così difficile per l’intero sistema automotive, funestato da gravi discontinuità di fornitura, in particolare nel mondo dei semiconduttori, rappresenta davvero una misura importante della flessibilità con cui tutta Ducati ha reagito, insieme ai nostri fornitori e concessionari ». Piaggio ha chiuso l’anno con2.087 milioni di curo di ricavi, in miglioramento del 25% al 2021. I volumi di vendita sono saliti del 16,7%: per gli scooter è un +14,3%, per le moto +19,7%. Secondo Roberto Colaninno, presidente e ad del Gruppo Piaggio, “l’andamento è
stato molto positivo durante tutto il 2022, nonostante il complesso quadro geopolitico e macroeconomico che ha caratterizzato l’anno appena concluso. Il risultato delle vendite in tutti i mercati conferma la capacità del Gruppo Piaggio di continuare a crescere: grazie alla forza e attrattività dei propri marchi, e alla gamma di scooter e moto più evoluta di sempre in termini di performance, sicurezza e rispetto dell’ambiente». E’ stato l’anno del trionfo su pista di Ducati, in MotoGP come in Superbike, del titolo mondiale di Pecco Bagnaia. Italiani, popolo di eroi, santi, navigatori. E piloti. «I tesserati hanno largamente superato quota ventimila, all’inizio dell’anno siamo già a 1.710 motoclub », conferma Giovanni Copioli, Magri, presidente dell’Ancma: “Siamo il Paese leader in Europa” Piaggio ha chiuso l’anno con ricavi saliti del 25% e volumi a +16,7% presidente della Federazione motociclistica italiana e vicepresidente di quella mondiale. «In questo
periodo, grazie anche ai risultati sportivi, la passione si è riaccesa. I protocolli che abbiamo sottoscritto coi borghi italiani e istituzioni come il Fai hanno dato ulteriore impulso a un settore come il turismo in moto, sui cui l’Italia dovrebbe investire ancora di più. I motori a due ruote sono una nostra eccellenza. Andiamone fieri, e godiamocela».
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