Gpl, l’auto continua a crescere: in Italia vale una quota di oltre il 10%

Si tratta di una peculiarità tutta italiana, dal punto di vista industriale e di mercato, che cuba oltre 5.500 addetti, vanta competenze sia nel settore produttivo che nell’aftermarket, con all’attivo 400 milioni di euro di valore aggiunto stimati. Parliamo del mercato delle auto a Gpl, cresciuto l’anno scorso di oltre 11 10%, in controtendenza rispetto ai volumi globali delle vendite, con una quota di mercato migliore dei modelli ricaricabili, plug-in e full electric. E di una filiera che rischia di rimanere schiacciata dalla transizione verso la mobilità elettrica. «Si tratta di realtà molto legate al mondo del motore a combustione – spiega Andrea Arzà presidente di Assogasliquidi-Federchimica che stanno investendo in ricerca e sviluppo di fuel alternativi, biologici o sintetici, il rischio è che lo stop ai motori termici da parte dell’Europa a partire dal 2035 vanifichi questi sforzi». Tra i “campioni” nazionali ci sono Landi Renzo, il polo cuneese MTM – BRC Gas Equipment, parte del Gruppo Westport Fuel Systems e dal 2020 Westport Fuel Systems Italia, e, in Lombardia, il Gruppo Cavagna. A loro si affiancano realtà industriali più piccole e una rete diffusa di officine specializzate nell’installazione e nella manutenzione degli impianti a Gpl per l’auto. Mercato Il parco auto circolante a fine 2022 contava poco meno di 3 milioni di autovetture con u8mila nuove immatricolazioni l’anno scorso, in crescita di oltre il 10% rispetto al 2021, in un mercato calato nell’anno del 9,7%, nel quale i modelli elettrici in realtà hanno sofferto, segnando il passo: le autovetture elettrificate rappresentano il 42,9% del mercato e nel corso del 2022 sono cresciute soltanto dello 0,8%. Tra queste, le ibride sono aumentate del 6,8% mentre le “ricaricabili” sono calate nell’anno de117,1% con una quota di mercato inferiore al Gpl. A gennaio scorso i dati di febbraio usciranno oggi, ndr – il Gpl è stata, tra le diverse alimentazioni, quella con l’ incremento maggiore: +32,9% rispetto allo stesso mese dell’anno prima, con una quota di mercato cresciuta al 10,3%. Se si guarda alle immatricolazioni, come evidenzia un focus realizzato da Assogasliquidi-Federchimica, non c’è ancora stato il recupero dei dati pre-pandemici ma il comparto ha retto meglio del mercato nel suo complesso: nel confronto tra 2022 e 2019, fase precedente alla pandemia, la contrazione dei volumi è stata di poco sopra il 10%, meno della metà rispetto
al mercato che ancora perde oltre il 25% rispetto a tre anni fa. «A incidere positivamente sul mercato del Gpl sono due ordini di fattori – spiega il presidente Arzà
– il primo è legato al tema dei costi globali di gestione dell’auto, con il gpl che rappresenta l’unica alternativa per le famiglie e per chi usa il mezzo per lavorare, con risparmi che oscillano tra il 20 e il 30%, visto che il gpl ha subito minori rincari. A questo si aggiunge anche il fattore ambientale visto il Gpl nelle aree ad accesso limitato delle città è inferiore soltanto alla modalità di trazione elettrica». Il tema ambientale Sul tema degli incentivi, l’associazione a cui fanno capo le imprese della filiera del gpl propone di introdurre sostegni per la conversione a Gpl o gas naturale per veicolo di categoria non inferiore ad Euro 4. Con incentivo pari a 400 euro per la conversione a Gpl e di 700 euro per quella a metano su una platea di circa 12omila veicoli, i benefici ambientali sarebbero rilevanti: riduzione annua di 24mila tonnellate di CO2,13 tonnellate di NOx, 97 tonnellate di monossido di carbonio (C0),1,6 tonnellate di polveri sottili. «Oggi c’è incertezza assoluta – conclude Arzà – ed è evidente che se l’Ue non riapre una finestra al 2026 per rimettere in pista i motori endotermici a basse emissioni anche dopo il 2035, allora andrà sprecata la rete di infrastrutture in Italia, oltre 400 punti vendita, oltre a vanificare la ricerca su carburanti alternativi che a basso impatto ambientale». Le case produttrici hanno dimostrato in questi anni una minore attenzione verso l’alimentazione a gpl, con alcune eccezioni come ad esempio il Gruppo Renault, che continua a investire in maniera significativa, o Dr. Sono comunque 35 i modelli disponibili sul mercato e nella top ten dei più venduti nel corso del 2022 ci sono, ai primi due posti, due modelli Dacia, seguiti da Dr-4, Renault Capture e Fiat Panda Se la partita in Europa si riaprirà, scommette Andrea Arzà, «le aziende preferiranno tornare a scommettere sul gpl per migliorarne le prestazioni e per incidere in maniera più veloce ed efficace sulle emissioni».

@ilsole24ore

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