La sfida di Renault: in 5 anni 23 miliardi di investimenti

Renault riparte dall’elettrificazione. Luca De Meo, ceo del brand francese, è stato chiaro quando, pochi mesi
dopo l’insediamento, ha annunciato quella Renaulution che avrebbe portato e in effetti porterà il brand nel
futuro. Spiegando che avrebbe costruito la propria strategia basandosi su tre pilastri: carbon neutrality,
sicurezza e inclusione. Così arriverà alla neutralità climatica in Europa entro il 2040 e alla neutralità climatica
globale entro il 2050.
Per raggiungere gli obiettivi fissati servono, però, ingenti investimenti. Renault si appresta a farli, come
spiegato durante la presentazione dei risultati finanziari del 2021. Nell’ultimo decennio l’Alleanza Renault-
Nissan-Mitsubishi ha investito io miliardi di giuro nell’elettrificazione, ma nei prossimi 5 anni ne stanzierà altri
23. Si tratta di una cifra più che doppia da spendere, ma nella metà del tempo.
A livello di prodotto si assisterà alla nascita di ben 5 nuove piattaforme che potranno coprire tutti i segmenti di
mercato e una gamma di vetture completamente a zero emissioni entro la fine del 2030. Tuttavia la transizione
energetica della Casa francese non vedrà scendere in campo solo nuovi modelli a basso impatto ambientale,
come l’ultima arrivata la Megane ETech Electric che rappresenta il fiore all’occhiello ecosostenibile della
Renault di Luca De Meo.
Sarà rafforzata anche la collaborazione sul fronte delle batterie, con l’obiettivo di raggiungere una capacità di
220 GWh e di ridurre i costi degli accumulatori del 50% nel 2026 e del 65% entro il 2028, quando sarà
disponibile la tecnologia dello stato solido sviluppata da Nissan. Il fine ultimo è, però, di raggiungere la parità di
costo rispetto ai veicoli endotermici, grazie ad una riduzione ulteriore gli esborsi per arrivare a 65 dollari per
kWh e quindi lanciare sul mercato delle elettriche per tutti: almeno questo è il proposito dì Luca De Meo ormai
diventato convinto sostenitore delle auto a batteria.
Ovviamente l’accelerazione impressa dall’Alleanza si riflette sulle strategie dei singoli marchi, alcuni dei quali
destinati a un precoce addio alle motorizzazioni endotermiche, quantomeno in Europa: è il caso dell’Alpine,
che già dal 2024 lancerà solo modelli a batteria oppure di Renault. La Casa della Losanga puntava a una
gamma elettrica al 9o% per il 203o, ma recentemente De Meo ha spinto tale percentuale fino al 100%, pur
stabilendo precise condizioni: la presenza di un'adeguata rete di ricarica e dei prezzi dell’elettricità favorevoli.
In caso contrario Renault continuerà a offrire propulsori endotermici. La Dacia, invece, sarà l'ultimo brand a
adottare un processo di complessiva elettrificazione e pertanto offrirà motori tradizionali fino all’ultimo momento
possibile. Che si tratti di una transizione complessa e variegata, è evidente al pari di quanto stabilito anche dal
ramo giapponese dell’Alleanza.
La Nissan, infatti, ha deciso di interrompere lo sviluppo di propulsori endotermici per l'Europa a causa delle
complicazioni delle normative Euro 7 che l'hanno costretta a cancellare l'obiettivo di raggiungere oltre il 75%
delle vendite nel Vecchio Continente con modella alla spina per puntare solo sull’elettrico. In altri mercati,
invece, si continueranno a sviluppare tecnologie tradizionali per tener conto di specifiche esigenze. Perciò, per
il 2026, Nissan punta a raggiungere nel mix di vendita un peso di elettriche e ibride del 55% in Giappone e del
40% in Cina e Usa. Quanto agli altri brand, Infiniti lancerà dal 2025 soltanto auto ibride o a batteria, mentre
Mitsubishi punterà in futuro solo sulla ibridazione, con un obiettivo per il 2030 che è del 5o% di vendite
rappresentate da vetture elettrificate.

@ilsole24ore

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