L’introduzione de Rentri nella filiera dei rifiuti ha aperto un dibattito nell’autotrasporto sull’obbligo del registro di carico e scarico dei rifiuti per gli autotrasportatori. È stato avviato da Fai Conftrasporto, che durante Ecomondo 2025 di Rimini ha annunciato un’iniziativa legislativa per abolirlo. “Si tratta di una inutile duplicazione ai fini della tracciabilità, che si attua pienamente con il formulario d’identificazione dei rifiuti durante il trasporto (Fir), che è l’unico documento che garantisce la regolarità del flusso dei rifiuti stessi dal produttore al sito di destinazione”, ha spiegato Maurizio Quintaiè.
Egli ha precisato che “per i trasportatori di rifiuti per conto di terzi il registro altro non è che la somma di tutti i Fir che il vettore ha l’obbligo di completare e custodire in tutte le fasi della movimentazione: dal carico degli stessi presso il produttore/detentore sino all’accettazione all’impianto di smaltimento o di recupero”. L’omessa o l’incompleta tenuta del registro comporta sanzioni elevate: non solo amministrative (da 4mila a 24mila euro (che salgono da 10 a 30mila nel caso di rifiuti pericolosi), ma anche sanzioni accessorie che l’associazione definisce “discriminanti e demenziali”.
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Fonte articolo E Trasporto Europa
